In quest'opera, l'artista esplora la dissoluzione e la persistenza della forma in un medium che oscilla tra il pittorico e il digitale. La composizione è dominata da una texture granulare, quasi puntinata, che evoca l'estetica del retino tipografico o di un'immagine compressa digitalmente, conferendo un'atmosfera di nostalgia e imperfezione voluta.
Al centro, emerge un'immagine fantasma, un'eco di un volto o di una figura, suggerita più che definita, come se stesse svanendo o emergendo da uno strato di rumore visivo. Le tonalità fredde, quasi monocromatiche di grigio, bianco sporco e accenni di lavanda, contribuiscono a un'atmosfera eterea e malinconica. Elementi che ricordano fulmini o crepe sottili attraversano la superficie, rompendo l'uniformità del retino e aggiungendo un senso di fragilità o di energia latente.
L'opera invita a una riflessione sulla memoria, sulla percezione e sulla natura effimera dell'immagine nell'era digitale, dove la realtà può essere simulata, distorta e persa nel rumore di fondo. È un'indagine sottile sull'identità e sulla sua rappresentazione frammentata.
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€ 14,99Prezzo
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